Giusto Sucato was born in Palermo in 1950. Being an autodidact, his simple and poor work comes from the land and hard work. As a witness of tradition and everyday work - a rite revealing the endless flow of the time and seasons- he is endowed with the extraordinary craft of modelling the matter, though poor and dry, as well as conforming it to aeshetical and poetical values. Sucato's cultural model is "Godranopoli", a rural museum the artist himself has managed to arrange during the years together with his friend Franceso Carbone, an intellectual and one of the most oustanding representatives of Sicilian culture. Nowadays the "Godranopoli Museum" at Godrano (PA) is a successful experiment of "aggregation" methodology from a historical and artistical point of view. Memory is transmitted through past experiences, which are elaborated on the basis of dynamic outputs coming from contemporary reality. The raw materials of Sucato's works are everyday items and objects which had their own functionality in the past (old rural and craft tools, chairs, nails,...). The artistical elaboration of such forms and structures conveys typically "Mediterranean" values and emotions. Sucato grew up in a historical period when Sicily was still tied to the rural world and to its traditions. Thus, he started to manipulate and re-model old peasant and craft tools in order to give them artistical expression and dignity, in harmony with tradition and nature and at odds with the overwhelmingly fast advance of technology. As a young man, he met Francesco Carbone who, at the end of the 60's, had joined the "Movimento delle comunità di base", a basic cultural structure operating in the territory, outside any official and istitutional logic.

Giusto Sucato nasce a Palermo nel 1950. Autodidatta, la sua opera semplice e povera viene dalla terra e dal duro lavoro dell'uomo. Testimone della tradizione e del lavoro come quotidianita', un rito che rivela il fluire ininterrotto del tempo e delle stagioni. Possiede un'eccezionale capacità di modellare la materia, anche se povera ed arida e di adattarla al gusto estetico e alla poetica. Il modello culturale dell'artista è "Godranopoli" un vero e proprio museo agreste, che lo stesso artista per lunghi anni e con le sue opere ha contribuito a realizzare insieme al suo grande amico e compagno Francesco Carbone, un intellettuale tra i maggiori esponenti del mondo culturale siciliano, che ha sperimentato con lui una metodologia di "aggregazione" sul piano storico e artistico, un esempio riuscito che a tuttoggi è possibile visitare (il museo di Godranopoli si trova nel paese di Godrano in provincia di Palermo). La memoria è trasmessa attraverso esperienze passate e rielaborate sulla base di informazioni dinamiche immesse nella realtà contemporanea. La materia prima per la realizzazione delle sue opere è costituita da oggetti e da materiali che nel passato hanno avuto una funzionalità oggettiva (vecchi arnesi da lavoro contadino e artigiano, sedie, chiodi, ecc.). Questa elaborazione artistica delle forme e delle strutture esprime una molteplicità di valori ed emozioni tipicamente"mediterranee". Cresciuto in Sicilia in un periodo storico fondamentalmente legato al mondo contadino e pastorale e alle sue tradizioni, ad un certo punto della sua vita comincia a rimodellare e rimontare i vecchi arnesi contadini o artigianali vecchi o in disuso per ricercarne una finalità "artistica"in armonia con i gusti e le tradizioni, ma soprattutto con la natura, quasi in contrapposizione al mondo tecnologico che avanza inesorabilmente con ritmo e logiche opposte. Giovanissimo incontra Francesco Carbone, il quale sul finire degli anni 60 entra a far parte del "Movimento delle comunità di base" una struttura culturale sorta alla base dell'organizzazione sociale territoriale fuori dalla logica verticistica e ufficiale delle istituzioni.

   
 
 
 
 
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